Sunday, September 2, 2012

L'estate del cambiamento




Cari amici di Fiesole

con le piogge di questi giorni, si conclude la torrida estate del 2012. Credo che sarete tutti d'accordo sul fatto che è stata un'estate di cose mai viste: dai fichi seccati sui rami agli incendi che hanno devastato varie zone. Soprattutto, la siccità è stata eccezionale. Siamo abituati a vedere le nostre valli verdi tutto l'anno, ma quest'anno le abbiamo viste ingiallire in modo irreversibile. Le piogge degli ultimi giorni faranno ricrescere un po' d'erba, ma le foglie degli alberi non ritorneranno verdi.

In tutto il mondo, questa è stata un'estate eccezionale: è stato l'anno in cui la calotta polare a Nord si è quasi completamente sciolta; una cosa mai vista nella storia umana. Da noi, abbiamo visto essiccarsi le fonti dell'Arno sul monte Falterona anche questa una cosa mai vista prima.

Sulla stampa e sui media, gli eventi sono stati descritti come eccezionali e imprevedibili, ma non è così. Nel mio ruolo di membro del comitato scientifico di un'associazione (climalteranti.it) che raccoglie molti climatologi italiani, mi sono potuto rendere conto di come tutto quello che sta succedendo era ampiamente previsto dai modelli climatici.

Vi faccio vedere alcuni risultati di questi modelli, dal sito dell'UCAR (University Corporation for Atmospheric Research). La mappa riporta un "indice di siccità" (indice di Palmer) che tiene conto di molteplici fattori.


Queste mappe non vanno prese come previsioni precise; solo come indicazioni di tendenza. Vedete comunque che abbiamo la sfortuna di trovarci in una zona del pianeta che sarà colpita in modo particolarmente pesante dalla siccità. E' un cambiamento globale e ormai irreversibile: parte integrante di quello che chiamiamo "cambiamento climatico antropogenico".

Quindi, quello che abbiamo visto quest'anno è solo un assaggio dei tempi che verranno. Ovviamente, non aspettiamoci una progressione regolare. Ci saranno alti e bassi e forse anche qualche estate meno secca delle altre che farà dimenticare a qualcuno come stanno veramente le cose. Ma, in media, ogni estate che verrà ci porterà un passo più aventi verso un mondo diverso da quello al quale eravamo abituati: un mondo più secco, più caldo e probabilmente anche con eventi meteorologici più drammatici: le brevi ma intense nevicate di questi ultimi anni ne sono state un esempio.

Che cosa possiamo fare, allora? A livello locale, è chiaro che dobbiamo prepararci meglio alle emergenze delle estati che verranno.

Per il rischio di incendi, credo che sarete tutti d'accordo con me che dobbiamo lavorare sulla prevenzione. Quando arriva l'elicottero, il danno è già stato fatto. Qui, sembra che non tutti abbiano chiari i rischi che corriamo e c'è ancora qualcuno che pensa che sia una buona idea dare fuoco alle foglie secche nei campi. In più, siamo anche poco preparati su cosa fare e come reagire alle varie possibili emergenze: Insomma, ci vuole un'opera di educazione per prepararsi alla prossima estate; che potrebbe essere peggiore di quella appena finita.

Per quanto riguarda la siccità, non ci sono soluzioni locali al problema globale che è il cambiamento climatico. Ma possiamo ridurre i danni con vari provvedimenti, per esempio costruendo nuovi invasi, incoraggiando i cittadini a installare delle riserve d'acqua in giardino e cose del genere.

Alla fine dei conti, comunque, la vera soluzione è combattere il cambiamento climatico globale e per questo occorrono azioni politiche globali.  Purtroppo, l'indifferenza regna nel mondo della politica e sta a noi in quanto cittadini cercare di smuovere i nostri rappresentanti a fare qualcosa. Il cambiamento parte da ognuno di noi. Proviamoci.









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