Monday, February 18, 2013

Antichi Fiesolani: Arturo Vansittart


Sulla via Faentina, all'altezza del numero 251, trovate questa curiosa targa che dice "Arturo Vansittart 1851".

Un po' di ricerca sul web, ci fa trovare qualcosa di questo signore vissuto più di un secolo e mezzo fa. Troviamo un riferimento nel libro "Letture di Famiglia" di Georgina Lowell Putnam, dove leggiamo che:

PS. Anche un altro inglese ese- 
gui tale impresa nelFagosto de- 
corso: il signor G. N. Vansittart , 
fratello di quell'Arturo Vansittart 
che possiede qui da noi la magni- 
fica villa Borghesi sulla via di 
Bologna: ma nel traversare una 
spacco nel ghiaccio di Bossons gli 
mancò un piede ; e se non era la 
presenza di spirito di una guida 
che prendeva subito per i panni 
un'altra guida alla quale ei si era 
appreso» periva. Egli rimase per 
due giorni privo di vista: ora però 
si è rimesso in perfetta salute. 
 

Vansittart, evidentemente, non era proprio un Fiesolano, ma abitava nelle vicinanze di Fiesole e ci sono 
ulteriori riferimenti su di lui negli archivi del comune di Fiesole. In effetti, quella che qui viene definita "Villa Borghesi" è quella che oggi chiamiamo "Villa Salviati" e Wikipedia si ricorda che fu proprietà del sig. Arturo Vansittart:

La villa (Salviati) passò poi agli Aldobrandini-Borghese e il 30 dicembre 1844 venne acquistata "a cancello chiuso" (cioè con tutti gli arredi) dall'inglese Arturo Vansittard.

Sembrerebbe che una volta si potesse arrivare fino alla villa Salviati da una strada che partiva dalla Faentina all'altezza del numero 251. Di questa strada, oggi chiusa al pubblico ci rimane una vaga idea da una foto presa dal cancello. Una volta, evidentemente, la zona intorno alla via Faentina era più rurale e intersecata da un intreccio di piccole strade che oggi si sono perse. Vedete un po' quante piccole cose si scoprono da una passeggiata lungo la Faentina?



1 comment:

  1. Un tale "gentiluomo inglese sir Arturo Vansittart", per l'appunto nel 1851, cedette in affitto al convento di Montesenario la tenuta di Calicarza presso Caselline (Vaglia). Il contratto di affitto venne poi rinnovato nel 1860 anche dal nuovo proprietario della tenuta, il "sig. cavaliere Gian Battista De Candia"

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